PO BOX 1031
Mesquite, TX 75150
(c) 1987 ristampa della
rivista Current Notes
Ogni tanto la domanda ritorna:
chi è il più grande hacker di tutti i
tempi? La gente ha opinioni contrastanti sull’argomento: c’è chi dice Steve
Wozniak, conosciuto per la Apple II,
e chi Andy Hertzfeld del sistema operativo Macintosh. Altri ancora sostengono che il più grande sia Richard
Stallman, del Massachusetts Institute of Technology. Ma quando oggi faccio il
nome di colui che per me è il più grande (ammesso e concesso che lo conoscano),
la gente concorda, ma poi la conversazione si interrompe all’istante.
Permettetemi
quindi che ve lo presenti, lui e il suo grandissimo black-out. Vi avverto,
quello che vi dirò potrà sembrarvi strano, eppure è tutto vero e verificabile,
andate pure nella biblioteca all’angolo! Non preoccupatevi, non è un racconto
di ufo alla Shirley MacLaine, è solo una storia di alta ingegneria!
AMBIENTAZIONE: COLORADO SPRINGS
Colorado Springs si trova
nel Colorado meridionale, a 70 miglia*[1]
a sud di Denver. Attualmente è conosciuta come la base di diversi gruppi
impegnati nella ricerca di dischi ottici, e per il NORAD, il missile difensivo
situato sotto le montagne di Cheyenne. (Colorado Springs mi interessa
particolarmente, perché ci è nata mia moglie).
La storia comincia lì, un
po’ di tempo fa: uno scienziato si trasferisce in città ed apre un laboratorio
in Hill Street, alla periferia sud.
In quel laboratorio svettava
un’antenna di rame lunga ben duecento piedi*[2],
simile all’antenna di un radioamatore. Dunque, Tesla si trasferì a Colorado
Springs ed iniziò a lavorare. Avvenivano cose inspiegabili nei dintorni…strane
scariche elettriche: se qualcuno camminava nelle vicinanze, le scintille
schizzavano fuori dalla terra e risalivano su per i piedi, attraversando le
suole delle scarpe. Un giorno un ragazzo prese un cacciavite, lo mise vicino ad
un estintore, e dalla pompa uscì una scintilla di quattro pollici!*[3]
A volte, l’erba intorno al laboratorio era talmente elettrizzata da provocare
un effetto a corona: vengono chiamati i “fuochi di sant’Elmo”*[4]!
Ma la gente non sapeva che quello era solo un gioco da ragazzi! L’uomo del
laboratorio stava semplicemente mettendo a punto il suo strumento, preparandosi
a fare di quell’esperimento uno dei più grandi e spettacolari di tutti i tempi.
E’ proprio con quell’idea che riuscì a
battere il record del fulmine più lungo mai prodotto dall’uomo: 42 metri di
lunghezza (130 piedi)…eppure era roba di poco conto!
L’UOMO:
NIKOLA TESLA
Si chiamava Nikola Tesla,
immigrato dell’attuale Jugoslavia. A Belgrado gli hanno anche costruito un
museo, in onore suo e delle sue opere. Nonostante la sua attività, rimane però
un perfetto sconosciuto negli Stati Uniti, e sinceramente non capisco il perché.
Alcuni ritengono che sia al centro di un oscuro complotto…a sostenerlo
sarebbero poi le stesse persone che le alimentano, quelle teorie cospirative!
Sono convinto che Tesla non
fosse solo un brillante inventore, ma anche un grandissimo uomo d’affari…finito
sul lastrico! E quelli che come lui falliscono, scompaiono lentamente agli
occhi del pubblico. D’altronde, è quello che succede tutti i giorni
nell’industria dell’informatica! Edison, che non era amico di Tesla, ma un
grande uomo d’affari, viene ricordato come l'inventore della lampadina ad
incandescenza e per la sua “General
Electric”.
Per darvi un’idea del suo
talento, lasciatemi elencare qualche altra sua scoperta. E’ lui il padre del
motore a corrente alternata e dei trasformatori (pensate a tutti i motori e
motorini di casa vostra). E’
lui che ha inventato
l’elettricità a tre fasi e ha diffuso la corrente alternata, così come il
sistema di
erogazione usato in tutto il mondo. Ha inventato
quella che ora è conosciuta come Bobina Tesla, quella che produce l’alta
tensione, in grado di azionare il tubo catodico dello schermo del vostro PC!
Ora è riconosciuto anche come l’inventore della radio moderna: la corte suprema
ha tolto il brevetto a Marconi e l’ha dato a lui nel 1934.
In poche parole, Tesla ha
inventato gran parte dell’apparecchiatura che ogni giorno pompa corrente nelle
vostre case da miglia e miglia di distanza, ma ha inventato anche molti degli
strumenti che quella corrente, la consumano! Le sue invenzioni hanno fatto di
George Westinghouse (della Westinghouse corporation) un uomo ricco. Sapete che
l’unità di misura del flusso magnetico è il “tesla”? Altre comprendono il
faraday*[5]
e l’henry*[6].
Capire quindi che è un onore concesso a pochi: non stiamo parlando di un
perfetto sconosciuto, ma di un ingegnere elettronico di indubbio talento!
Da giovane, Tesla fece un
numero sorprendente di scoperte, però ad interessarlo veramente era la
risonanza, soprattutto elettromagnetica. Fu così che nacque una sua scoperta
sensazionale: osservò che succedono cose veramente strane quando un circuito
elettrico viene esposto a risonanza. Prendete la famosa bobina Tesla: la bassa
tensione (10.000 - 15,000 volts !) del trasformatore principale carica un
condensatore che si scarica pulsando su quello che è conosciuto col nome di spark gap ( scintillatore, spinterometro in italiano):
la corrente in uscita, sotto forma di oscillazione pulsante, alimenta il
circuito primario costituito di poche spire( 5 -15 spire di rame) che a sua
volta è accoppiato con un altro avvolgimento detto secondario costituito da un
numero di spire ben più elevato: 1000-1500 spire. Accordando sulla medesima
frequenza di risonanza il primario e il secondario, Tesla ottenne in campo
elettrico quello che è palese in campo meccanico(tutti ricorderanno il ponte
caduto sotto l'oscillazione indotta dal passo cadenzato delle truppe che lo
attraversavano), ossia una enorme amplificazione della corrente in uscita:
risultato di questo un'altissima frequenza 200.000 Hz (la corrente alternata di
casa nostra viaggia a 50 Hz) e voltaggi straordinari, che possono raggiungere
valori di un milione di volts. La tensione fuoriesce dalla parte superiore
della bobina, formando il cosiddetto effetto “corona” o “a fiocco”. Voltaggi
relativamente bassi, dell'ordine di 100.000 volt, producono scintille di sei
pollici, quelli più alti,500.000 e
passa volt, scintille di diversi piedi di lunghezza. Tesla riusciva ad attirare
le scintille sulle dita della mano senza ferirsi, e questo perché l’alta
frequenza non attraversa i conduttori bensì li percorre lambendo la superficie
esterna (il famoso skin effect). Da allora, Tesla cominciò a pensare alle
applicazioni della risonanza su una scala più ampia. E’ stato lui il pioniere
del sistema di distribuzione della
corrente elettrica che usiamo oggi, e queste non sono cose da poco! Quando
pensate a Tesla, pensate in grande!
Un giorno si è chiesto: cosa succede se mando una
scarica elettrica a terra? Risposta: la terra è un ottimo conduttore di
elettricità!
Lasciatemi spiegare meglio come funziona, e anche
voi capirete. Molti ritengono che la terra non sia un buon conduttore. In
realtà, la terra è in grado di assorbire grande quantità di elettricità, ed è
per questo che tutti gli strumenti che trasmettono corrente elettrica vengono
scaricati a terra: il terzo terminale, quello centrale delle prese di corrente
alternata, ha un cablaggio che lo porta direttamente a terra.
Il carter di qualsiasi apparecchio che trasmette
corrente elettrica viene normalmente collegato al suolo, in modo tale che, se
si verifica un corto circuito e il manico si elettrizza, la corrente scarica a
terra e non vi colpisce…La terra è stata per parecchio tempo utilizzata come
conduttore.
Tesla generò una potente carica di corrente
elettrica e la scaricò a terra. Essendo un buon conduttore, la corrente non si
fermò, continuando anzi a propagarsi come un’onda radio alla velocità della
luce: 186000 miglia al secondo(300.000 Km al
secondo). L’onda continuò ad andare avanti: era potente, e non si indeboliva
nemmeno a miglia di distanza…passava senza problemi anche il cuore di ferro
della terra…dopo tutto, il ferro fuso è un ottimo conduttore di elettricità!
Quando l’onda raggiunse l’altra faccia del pianeta, tornò indietro come una
qualsiasi onda che incontra un ostacolo. Ogni volta che partiva, tornava
indietro, e a volte raggiungeva il punto di partenza. Anche se l’idea potrebbe
sembrare bizzarra, non è fantascienza. E’ proprio lanciando raggi sulla luna
negli anni 50, che è stato possibile mappare Venere negli anni 70. Sono pianeti
a milioni di miglia lontani dalla Terra, e il nostro pianeta ha un diametro di
soli 3000 miglia: farlo attraversare da un’onda elettromagnetica è un gioco da
ragazzi! In pratica, sentiamo i terremoti per le vibrazioni che provocano al loro
passaggio.
Pensavate
che si trattasse di qualcosa di sconvolgente? In realtà, è tutto molto semplice
e chiaro. Eccovi un tipico esempio del modo di pensare di Tesla; fu allora che
ebbe una delle sue incredibili trovate.
Un
giorno Tesla pensò: quando l’onda ritorna indietro (circa 1|30 di millesimo di
secondo dopo che è stata inviata), la sua potenza è considerevolmente
indebolita. Perché allora non inviarne una seconda che vada a rafforzare la
prima? Le due si uniscono, reagiscono e tornano indietro. E poi lui le rafforza
ancora due…tre volte, e l’onda diventa sempre più potente. E’ un po’ come
spingere un’altalena ogni volta che torna indietro: la potenza aumenta
incredibilmente con una serie di piccole spinte. Avete mai provato a fermare
un’altalena quando va a tutta velocità?
…Tesla
voleva trovare il limite estremo della risonanza…e si imbatté in una sorpresa.
IL GRANDE BLACK-OUT E LA BOBINA DI TESLA
Dunque
Tesla si trasferì a Colorado Springs dove installò uno dei suoi generatori e alcuni
impianti elettrici. Ma perché proprio a Colorado Springs? Il suo laboratorio di
New York era andato a fuoco e lui aveva sofferto molto, ma il destino volle che
un suo amico, di Colorado Springs appunto, il direttore di una società
elettrica, la Leonard Curtis, gli offrisse elettricità gratuita per i suoi
esperimenti. E chi poteva resistere ad una proposta di quel genere? Tesla aprì
allora il laboratorio e per un anno intero fece funzionare la sua gigantesca
bobina, cercando di ottenere la risonanza perfetta con la terra sottostante. Ma
la gente cominciò a notare strani effetti: Tesla stava elettrificando la loro
città mediante le onde elettromagnetiche di ritorno. Una volta ottenuta la
regolazione, Tesla manteneva il tutto a basse frequenze.
Eppure c’era
un solo pensiero nella mente di un hacker
come lui, di uno deciso a fare le cose per bene: “vedere cosa sarebbe
successo”. Qual era il limite dell’onda che aveva creato, facendola andare
avanti e indietro nella Terra sottostante? Con la bobina collegata a terra e
l’antenna di 200 piedi sopra di lui, cercò di assorbire quanta più energia
poteva anche a costo di far saltare gli impianti di alimentazione dell’intera
città. Tesla uscì, indossando suole di gomma da tre pollici. Aiutato dal suo
assistente, Kolman Czito, accese la bobina. Dalle file di condensatori di
petrolio si alzò un boato, le scintille ronzavano. All’interno del
laboratorio il rumore era assordante, ma Tesla era fuori che guardava
l’antenna. Ogni sovratensione che tornava nell’area si imbatteva nell’antenna,
fuoriuscendo sotto forma di fulmine. Dall’antenna uscì allora una scarica di
sei piedi, a forma di solido arco, ma non come se fosse un unico fascio di
luce…Tesla osservava attentamente…chissà se la potenza sarebbe aumentata e la
sua teoria delle onde elettromagnetiche avrebbe funzionato! In poco tempo il
fulmine raggiunse una lunghezza di 20 piedi, poi di 30, le sovratensioni*[7]
continuavano ad aumentare…80 piedi…ora un rombo segnalava ogni lampo…100
piedi…120 piedi…un fulmine tuonò sopra l’antenna. Tesla udì quel rombo intorno
a sé (lo sentirono fino a 22 miglia di distanza, nella città di Cripple Creek).
Il prato intorno era letteralmente elettrizzato, illuminato da una luce blu
come nei fuochi di sant’Elmo. La sua teoria aveva funzionato! Al di là della
sovratensione sembrava non esserci più nulla: Tesla aveva creato la più potente
sovratensione mai prodotta dall’uomo! Fu allora che ottenne il record del
fulmine più forte, record che ancora detiene.
Poi ci
fu un blocco, la scarica elettrica si interruppe e il fulmine scomparve. Entrò
di corsa e scoprì che la società elettrica aveva spento l’impianto di
alimentazione. Li chiamò, anzi urlò: stavano interrompendo il suo esperimento!
Il caposquadra dichiarò che Tesla aveva sovraccaricato il generatore e lo aveva
bruciato, ed ora i suoi ragazzi stavano cercando in tutti i modi di spegnere il
fuoco.
Dovette
aspettare un bel pezzo prima di ottenere nuovamente energia gratuita dalla
compagnia di Colorado Springs!
A
Colorado Springs erano partite tutte le luci. Quello sì che fu per me il più
gran black-out di tutta la storia…Eppure ne ho viste di belle! Il sistema
operativo Atari a 8 bit, il sistema operativo Macintosh, i computer delle
compagnie telefoniche…quanti computer! Ma non ho mai visto nessun altro battere
il record del fulmine e tagliare la corrente elettrica ad un’intera città solo
“per vedere cosa sarebbe successo”. A Colorado Springs, Tesla riuscì in
un’impresa mai tentata prima: aveva utilizzato il pianeta intero come
conduttore, facendolo attraversare da una scarica elettrica. Fu proprio in
quell’estate del 1899 che portò l’elettricità nella storia. Esatto, nel 1899…
accidenti, sono passati cent’anni!
Mi
direte: è una bella storia, ed io non oso nemmeno immaginare quello che avrebbe
fatto un George Lucas: effetti speciali e chissà quant’altro! Ma oggi non è
rilevante…o no? …Tenetevi forte.
L’INIZIATIVA STRATEGICA DI DIFESA E LA
BOBINA DI TESLA
Il mese scorso
abbiamo parlato di una trovata eccezionale di Tesla: l’onda elettrica che va
avanti e indietro nel pianeta, nel 1899, e il record mondiale del fulmine più
potente mai prodotto dall’uomo.
Questo
mese, lasciatemi raccontare un aneddoto di carattere politico: ho partecipato a
ottobre ad un meeting di hacker di
tutto il mondo, l’Hackercon 2.0. E’ stato un fine settimana informale,
trascorso in un campeggio sulle colline occidentali di Santa Clara. Uno dei
ricordi più interessanti di quell’Hackercon 2.0 sono gli innumerevoli scontri
sull’Iniziativa Strategica di Difesa (SDI). Molti spettatori sostenevano che
fosse impossibile, e citavano un problema tecnico dietro l’altro. Fu così che
molti si sentirono obbligati a lamentarsi dell’SDI, chiamato allora scherzosamente
“SDIcon 2.0”. Probabilmente la scena di maggiore interesse della conferenza
erano Jerry Pournelle e Timothy Leary che discutevano sul palcoscenico di SDI.
Lascio i particolari alla vostra fervida immaginazione: tirate fuori tutto
quello che vi viene in mente…ma non sarà mai abbastanza!
Personalmente,
sono rimasto colpito nel vedere così tanti hacker
di talento adottare l’atteggiamento del “non ci provo nemmeno”. Non è in questo
modo che sono nati i microcalcolatori. Ad un giornalista del Time ho detto: “se c’è qualcuno capace
di far funzionale l’SDI, quel qualcuno è proprio qui, fra questi hackers. Credo che il più grande di
tutti, Nikola Tesla, avesse risolto i problemi tecnici dell’SDI, già nel
lontano 1899. Di tempo non ne era passato molto, ma quel grande evento era già
finito nel dimenticatoio. Però di questo, ne ho parlato nell’ultima
pubblicazione, ora lasciatemi presentare la bobina di Tesla e l’Iniziativa
Strategica di Difesa.
L’USO DELLA BOBINA TESLA IN EPOCA SOVIETICA
Tesla
nacque dunque in Jugoslavia (chiamata allora “Serbo-Croazia”), e al suo paese
non era affatto uno sconosciuto, anzi era considerato eroe nazionale, ed il
museo di Belgrado dedicato a lui ne è la prova.
Dall’altra
parte del pianeta avevano intercettato interferenze responsabili di aver
causato problemi alle frequenze dei radioamatori. La direzione incaricata
dell’apparecchiatura aveva scoperto che le frequenze in banda SW*[8]
risalivano a due fonti sovietiche: apparentemente, le super bobine Tesla. Ma
perché mai i russi stavano giocavano sulla Terra con quelle due bobine? C’è una
strana teoria secondo cui i russi stessero inviando in Canada interferenze
elettriche a bassa frequenza, allo scopo di farli cambiare
d’atteggiamento…Sospiro…Andiamo avanti. C’è invece un’altra teoria, più
credibile, che vuole che i russi stiano portando avanti una ricerca su un
modello di radar “oltre orizzonte”, sfruttando le idee di Tesla. (I sovietici
non diranno certo quello che stanno facendo). Quando ho saputo di questo test
ho avuto paura: in realtà, non penso che lavorino veramente al radar o al
controllo dell’atteggiamento dei canadesi. Penso piuttosto che stiano facendo
esattamente la stessa cosa che fece Tesla a Colorado Springs.
COMPUTER E SCARICAMENTO A TERRA
E’ ora
di affrontare un altro caso di scaricamento a terra. Prendiamo l’hardware del
vostro computer. Saprete sicuramente quali sono le avvertenze da seguire per
proteggersi dall’elettricità statica*[9];
vi avranno detto che dovete scaricare a terra (perché assorbe elettricità)
prima di toccare il computer. Ci sono anche società che vendono spray anti
statici per i tappetini.
L’elettricità
statica è compresa tra i 20000 e i 50000 volt. I microprocessori dei computer
reggono una potenza di 5 – 10 volt, e l’isolante all’interno è predisposto per
quella frequenza, e non di più. Quando subiscono una scarica dell’ordine di
migliaia di volt, l’isolante salta e il chip si rovina. Chissà quanti computer
si sono rovinati in questo modo! Leggendo i manuali sulle modalità di inserimento
dei chip di memoria su PC, vi sarà sicuramente capitato di vedere gli
avvertimenti sull’elettricità statica. Non sono fandonie!
Ora
Tesla lavora con milioni di volt, e la sua speciale idea (la terra in sé è un ottimo
conduttore) oggi diventa veramente rilevante, quasi un secolo dopo la sua
spettacolare dimostrazione di Colorado Springs.
Da
allora provvediamo, con molto savoir-faire, a scaricare a terra migliaia di
computer per proteggerli dalle scariche statiche, continuando a dare per
scontato che la terra quelle scariche, le neutralizza. Con la presa a tre
terminali siamo in grado di collegare a terra qualsiasi cosa: i due terminali
piatti sul muro di casa vostra portano elettricità (calda e neutra), mentre il
terzo, rotondo, scarica direttamente a terra. Di solito, il terzo terminale è
collegato attraverso uno spesso filo metallico ad un tubo di acqua fredda che
lo isola perfettamente. Tesla è riuscito a provare che può essere liberata
sulla Terra una scarica di potenza eccezionale, milioni di volt di elettricità
ad alta frequenza! (Tesla alimentava la sua bobina grande a 33 Khz).
Ricordatevi
che il fulmine sopra la bobina proveniva dall’andirivieni dell’onda nella Terra
sottostante. In parole povere, Tesla stava modificando il potenziale elettrico
della Terra, trasformandola da “spugna” di elettricità a fonte elettrica. Il
suo esperimento risale al 1899: allora non c’erano computer con microprocessori
sensibili collegati a terra e se ce ne fossero stati, chissà quanti ne
sarebbero bruciati a Colorado Springs! In realtà, c’era un impianto elettrico
che scaricava a terra: il generatore elettrico della città, quello che prese
fuoco e mise fine all’esperimento di Tesla. Altrettanto interessante è la causa
del suo fallimento: saltò per un “rimbalzo di alta frequenza”: una cosa che
molti ingegneri elettronici conoscono bene. Tesla si era dimenticato che il
generatore alimentava corrente, così come questo veniva alimentato dalla
corrente ad alta tensione della sua bobina. L’alta tensione surriscaldò in poco
tempo l’isolante (lo stesso principio del forno a microonde), e nel giro di
qualche minuto, il generatore divenne talmente incandescente che prese fuoco.
Quando a Colorado Springs si spensero tutte le luci, Tesla ebbe per la prima
volta la prova che la sua idea nascondeva una potenzialità straordinaria.
In
seguito, la situazione si fece più allarmante: immaginatevi la bobina pompare
ininterrottamente un’onda elettrica alla Terra. Dalla parte del pianeta in cui
si trovava, Tesla provocava scintille dell’ordine di 130 piedi: una quantità
enorme di corrente e di tensione! La semplice teoria sulle onde
elettromagnetiche è la riprova che questa potenzialità esiste anche dalla parte
opposta del pianeta.
Non
perdete mai di vista che l’onda andava avanti e indietro, rafforzandosi ad ogni
tragitto. A questo punto ci manca solo di sapere qual è il grado di
concentrazione del polo magnetico opposto, ma nessuno lo sa…Immaginiamo che la
parte opposta della Terra sia sottoposta a forti interferenze elettriche, se
l’hardware fosse collegato a terra (ammettendo che la terra non sarà mai una
fonte di elettricità), si verificherebbe un vero e proprio black-out generale.
In confronto, l’elettricità statica è roba da niente! Basta poco, e il
potenziale terrestre fa fuori un computer collegato a terra…bastano qualche
fulmine a provocare una fiammata improvvisa nel voltaggio della Terra! Mi
ricordo che quando abitavo ad Austin, ho dovuto sostituire tutti i chip di una
rete di computer che erano stati colpiti dal fulmine. Immaginatevi quali
potrebbero essere gli effetti su strumenti elettronici più delicati, se dalla
parte opposta del pianeta qualcuno provasse a bruciare la bobina di Tesla e
liberasse sulla Terra forti oscillazioni elettromagnetiche.
Le applicazioni militari di questa scoperta sono quasi ovvie, pensate all’ICBM nel North Dakota. Si potrebbero verificare danni anche all’interno dei loro stessi silos, a migliaia di miglia di distanza. Per far funzionare due o più bobine, non è necessario trovarsi dall’altra parte del pianeta, anzi! Gli effetti dell’interferenza possono servire a modificare la regolazione. Forse non è vero che i sovietici stanno lavorando al radar “oltre orizzonte”, forse si sono limitati a leggere le note di Tesla, o forse stanno mettendo a punto una bella sorpresa, con le loro bobine gemelle!
GUERRE STELLARI” E LA BOBINA DI TESLA
Avete
già sentito parlare dell’Iniziativa Strategica di Difesa, detta anche “Guerre
Stellari”. Adesso stiamo cercando di mettere un freno all’attacco nucleare,
disponiamo di progetti di ricerca altamente potenti basati sulle cosiddette
"nuove tecnologie": il laser Excimer, le tecniche cinetiche killer, o
altre idee ancora più esotiche. Come sanno quanti hanno scritto programmi
informatici, è terribilmente difficile far funzionare qualcosa di nuovo…ma
forse è uno sbaglio puntare esclusivamente sul “nuovo”. E se la soluzione
all’SDI fosse stata nel talento nascosto di Nikola Tesla, un centinaio di anni
fa?
Oggi
siamo in grado di bloccare gli impianti elettronici, anche a mezzo pianeta di
distanza! La tecnologia per farlo è stata elaborata nel 1899, peccato che sia
stata completamente dimenticata! Ricordatevi che le nostre teorie non sono
campate per aria: stiamo parlando del record mondiale del fulmine, e
dell’inventore di quella corrente elettrica che illumina casa vostra tutte le
sere!
LA BOBINA DI TESLA FUNZIONA!
Tutto
quello che avremmo dovuto fare, è fatto. Potete anche non credere alla storia di
Nikola Tesla di Colorado Springs, e alle sue invenzioni. E’ sorprendente coma
la gente si sia potuta dimenticare di lui, ma fintantoché lavorate al computer,
ricordati di Tesla: è sua la bobina che fornisce l’alta tensione necessaria al
tubo catodico del PC che state utilizzando. L’elettricità necessaria al
computer proviene da un generatore di corrente alternata progettato da Tesla,
passa attraverso il trasformatore Tesla ed arriva infine nelle vostre case
mediante il sistema elettrico a tre fasi inventato da Tesla!
Se avete
commenti da fare o informazioni riguardanti gli argomenti affrontati in queste
pagine, contattateci a Keely Net oppure agli indirizzi di Vangard Sciences
elencati nella pagina iniziale. Grazie per l’aiuto, l’interesse e la stima
dimostrata.
Jerry W. Decker……Ron
Barker…..Henderson Church
Vangard
Sciences/KeelyNet
In caso
di necessità, potete trovarci ai seguenti numeri telefonici:
Jerry,
allo (214) 324-8741
Ron,
allo (214) 242-9346.
[1] Miglio (terrestre): nei paesi anglosassoni, misura di lunghezza corrispondente a 1609,34 m.
[2] Piede: unità di misura della lunghezza corrispondente a 30,48 cm.
[3] Pollice: unità di misura della lunghezza corrispondente a 2,54 cm.
[4] Fuochi di sant’Elmo: bagliore dovuto all’elettricità atmosferica, che appare talvolta di notte sull’estremità degli alberi delle navi o di aste metalliche in montagna.
[5] Faraday: quantità di carica elettrica necessaria a liberare agli elettrodi di un voltmetro un equivalente chimico di sostanza.
[6] Henry: unità di misura dell’induttanza (il rapporto tra il flusso di induzione magnetica prodotto dalla corrente che lo percorre e l’intensità della corrente medesima).
[7] Sovratensione: tensione in cui il valore supera di molto il valore di normale funzionamento di un circuito, di un apparecchio, o ancora di un impianto.
[8] SW: (short waves) = onde corte
[9] Elettricità statica: cariche elettriche in quiete.